Domenica 1 maggio - ore 19.00 - Cremona, via Aselli, 63

Per tutto il weekend, i luoghi che anticamente ospitavano il complesso del vecchio ospedale si apriranno nuovamente alla comunità, offrendo numerose manifestazioni culturali: esposizioni di arte e fotografia, conferenze, visite guidate, workshop, concerti e spettacoli.

Tra le varie manifestazioni vi sarà un concerto in cui mi esibirò con l’Ensemble Voz Latina

Il Siglo de Oro è il termine che designa un’epoca di grandezza economica e di prestigio politico della monarchia cattolica spagnola, che in realtà si estende per più di un secolo: situato generalmente tra l’arrivo di Colombo in America nel 1492 e la morte del grande scrittore spagnolo Calderón de la Barca, nel 1681.


Figure come Cervantes, Quevedo, Lope de vega o la poetessa messicana Sor Juana Inés de la Cruz, sono alcuni dei grandi nomi della letteratura universale allo stesso modo che El Greco o Velazquez nella pittura. Nei domini ispano￾americani, la musica fiorisce alla fine del XVI secolo e incomincia a creare il suo proprio linguaggio, con i primi brani musicali scritti in lingua indigena e lo sviluppo del villancico che, per le sue caratteristiche popolari, diventa vettore dell’intreccio culturale.

L’adozione del culto alla Vergine Maria, da parte dei popoli indigeni, può essere considerata, più che un atto d’imposizione e sottomissione, come la possibilità di continuare a mantenere il culto alla Pachamama (la Madre Terra), di fronte all’avanzata ineluttabile dei «conquistadores» spagnoli.

Un esempio per tutti, Hanacpachap, il più antico brano polifonico pubblicato nel Nuovo Mondo, a Cuzco in Perù nel 1631. Questo inno mariano in lingua quechua costituisce il più perfetto esempio dell’incontro e della fusione di due culture, da cui trae origine l’incrocio musicale americano. In esso, alberi, frutti, astri e stelle sono leggibili secondo due tracciati paralleli: da un lato simboli della Vergine “Stella Maris” e del frutto salvifico che porta, dall’altro elementi coerenti con l’antico culto della Pachamama, la Madre Terra.

Il programma è articolato in due sezioni; la prima dedicata allo stretto rapporto tra poesia e musica nella musica spagnola del Siglo de Oro e la seconda al villancico principalmente di ispirazione mariana, oggetto di culto che garantì l’incontro tra Vecchio e Nuovo Mondo.


ARTISTI
Maximiliano Baños, canto e direzione
Laura Martinez Boj, soprano
Isabella Di Pietro, mezzosoprano
Leonardo Moreno, tenore e percussione
Luciana Elizondo, viola da gamba
Eduardo Egüez, vihuela de mano e chitarra barocca